L’Associazione scoutistica cattolica italiana – Esploratori d’Italia (ASCI) fu costituita il 16 gennaio del 1916 per opera del conte Mario di Carpegna, guardia nobile del Papa. L’associazione ebbe ben presto l’approvazione pontificia ed il primo commissario generale fu lo stesso Mario di Carpegna. Uno dei punti fondamentali della nuova associazione scout cattolica fu la catechesi. Qualche mese più tardi, il 28 maggio 1916, nel palazzo dei Principi Doria a Fassolo (Genova), alla presenza del commissario generale, avviene la festa del rinnovo della promessa scout delle Gioiose Liguri dei RECI di Mario Mazza che di fatto si unirono all’ASCI.
Alla fondazione, l’ASCI adottò una bandiera bianca con giglio verde per distinguersi dal CNGEI che aveva bandiera verde con giglio giallo o bianco. Al verde considerato indizio di influenze massoniche (ma era verde anche la bandiera dello scoutismo inglese) l’ASCI volle contrapporre il bianco, colore del Papa. Inoltre, l’ASCI adottò il giglio genovese di Mario Mazza che era stato il simbolo prima dei Ragazzi esploratori italiani (REI) e quindi del Corpo nazionale giovani esploratori italiani (CNGEI) con la sola differenza della scritta, “Estote Parati”, nel cartiglio.
Il regime fascista fece sciogliere l’ASCI insieme a tutte le altre associazioni scout presenti per far confluire tutti i ragazzi nei Balilla. L’ordine venne fatto eseguire in due momenti: nel 1927 furono sciolti i riparti presenti nelle località al di sotto dei ventimila abitanti non capoluoghi di provincia, nel 1928 in tutti i restanti centri. Dopo lo scioglimento alcuni gruppi di ragazzi continuarono a riunirsi e fare attività in segreto. Il più famoso di questi gruppi fu quello delle Aquile randagie, a Milano e a Monza. Alcuni di questi scout clandestini presero parte alla Resistenza.
L’ASCI riprese le attività subito dopo la liberazione del 25 aprile 1945.
Dopo le profonde riflessioni sociali e culturali innescate dall’avvento del 1968 si aprì un dibattito interno all’ASCI come pure nell’AGI. Il dibattito portò a numerose novità nell’ASCI (nuovo sentiero, smitizzazione del capo, istituzione delle comunità capi, passaggio all’uniforme grigia). Questa evoluzione dell’ASCI non fu indolore. Quello che la maggior parte dell’associazione ritenne un utile progresso causò comunque forti controversie, e molti capi uscirono dall’ASCI.
La svolta definitiva si ebbe il 4 maggio 1974, l’ASCI e l’AGI, riunite in Consiglio generale congiunto, deliberarono di riunirsi nell’AGESCI (Associazione Guide e Scouts Cattolici Italiani). Questa nuova associazione, oltre a far proprie le novità recenti dell’ASCI, per tener conto delle evoluzioni educative e pedagogiche del tempo introdusse la coeducazione, la possibilità cioè di educare insieme i ragazzi e le ragazze prevedendo anche attività in comune.
Il 28 Settembre 2008 nasce a Roma l’Associazione A.S.C.I. – Esploratori e Guide d’Italia da un gruppo molto compatto di fratelli e sorelle che desidera stare insieme e che vuole fortemente vivere e far vivere uno Scoutismo il più vicino possibile alle Tradizioni A.S.C.I. e A.G.I.
Ecco perché il nome “Esploratori e Guide d’Italia”: perché si vuol dare giusto spazio e spicco all’identità di Scoutismo e Guidismo che, pur nei propri rispettivi Metodi, interagiscono fra di loro sotto il manto.
Perché l’acronimo A.S.C.I.?
Perché molti di noi provengono direttamente dall’A.S.C.I. che fu, per ricordo di una così bella e gloriosa associazione e per ricordarci che nella nostra essenza ontologica vi è la Tradizione dell’A.S.C.I.! Ma la presenza dell’acronimo e la voglia di fare Scoutismo dell’A.S.C.I. e Guidismo dell’A.G.I. non vuole assolutamente ergere questa associazione, ultima fra le ultime e nata solo ora, su un piedistallo di diretta continuità cronologica e soprattutto morale con l’A.S.C.I. e l’A.G.I. che furono. L’A.S.C.I. e l’A.G.I. disciolte sono patrimonio comune di tutto lo Scoutismo italiano che ne è l’unico detentore storico e morale.
L’essenza di “Esploratori e Guide d’Italia” è la fraternità ed è proprio con questo proposito che salutiamo con simpatia tutte le Associazioni che ci precedono in ordine di tempo e di importanza, sostenitori quali siamo del motto che Rudyard Kipling mise in bocca ai fratelli della giungla: Siamo dello stesso sangue, tu ed io!”
Buona Strada a tutti allora e che il manto della nostra Mamma Celeste possa ricoprirci tutti!

