In questo giorno speciale la mia memoria scorre veloce come lo sfogliare di un libro a quella notte di dicembre, a me tanto cara, dove mi accingevo in solitudine a vivere la mia Veglia d’Armi.
Quella sera, pochi giorni dopo e sarei diventato dodicenne, certamente non potevo realizzare cosa mai sarei diventato, ma pregustavo tutto il sapore ed il desiderio di sapere che da lì a poche ore sarei diventato un Esploratore; cioè: un ragazzo che sapeva cosa significava meritare fiducia! Pardon!
UN RAGAZZO CHE SA COSA SIGNIFICA MERITARE FIDUCIA! …fare del mio meglio, per compiere il mio dovere verso Dio e verso la Patria, per aiutare il prossimo in ogni circostanza e per osservare la Legge dello Scout! Sono solo parole? Sì, certo, bellissime parole che forse nemmeno oggi, da adulto, riesco veramente a comprendere appieno, ma che da quel giorno hanno sempre saputo ugualmente toccare il mio cuore facendomi “speciale” a patto che fossi stato capace di renderle vere tutti i giorni della mia vita.
Credo che la Promessa Scout sia tutt’oggi una proposta molto contemporanea e a portata intellettuale di qualsiasi giovane. Anche oggi, infatti, viviamo nel mondo delle “parole”, anche se tante volte possono essere parole del niente, dell’apparenza, di quelle sprecate giusto per il gusto di voler dare fiato alla nostra voce, per il solo scopo di fare prevalere il nostro “IO”. Anche oggi, la cronaca insegna che le parole feriscono o uccidono molto più della spada e che qualsiasi persona può certamente essere misurata “credibile” nella capacità con cui riesce a realizzare le sue parole.
Sapete cosa passa veramente nel cuore e nell’anima di un Capo Riparto ogni volta che uno dei suoi ragazzi lo chiama come proprio testimone per la sua Promessa Scout? Non credo di riuscire a spiegarlo, ma quello che possiamo dare per certo è che pure un Capo Riparto è stato ragazzo e proprio perché ancora attivo nello Scoutismo sente di sentirsi ancora molto simile ai suoi ragazzi, tanto nelle incertezze e nelle insicurezze quanto nella certezza di quei brevi momenti dove ognuno di noi sa cosa è giusto e cosa è sbagliato e cosa vale veramente!
Che con l’età un ragazzo invecchi diventando uomo, è una cosa inesorabile dovuta alla crescita di quello stesso individuo, ma che quell’uomo rimanga, seppur nei limiti delle sue fatiche, il ragazzo capace di meritare fiducia è una cosa STRAORDINARIA, che merita di essere raccontata.
Le nostre famiglie, le nostre città, la nostra Patria hanno un infinito bisogno di questi ragazzi capaci di meritare fiducia. Lo Scoutismo offre a tutti questa possibilità e la sola e costante amicizia con Dio può concretizzarla.
Questo è il mio semplice augurio per questo giorno dedicato al nostro Santo Patrono: Giorgio; che possiamo assaporare oggi, così come in ogni singolo giorno, quel desiderio e quel generoso sentimento di volerci dire senza paure e senza rimpianti: SCOUT/GUIDE, come in quel giorno che abbiamo pronunciato la nostra Promessa. Nel rinnovare tutti insieme la nostra Promessa, possiamo ancora una volta riscoprire tutto questo. Con sincero affetto e fraternamente vostro nello Scoutismo.
Stefano Mantovan
Commissario Generale alle Branche Maschili